Dopo aver ucciso 65 milioni di bambini con gli aborti, il tasso di fertilità negli Stati Uniti raggiunge il minimo storico
Il tasso di fertilità degli Stati Uniti è crollato a un minimo storico
di Steven Ertelt
Il tasso di fertilità degli Stati Uniti è crollato a un minimo storico di meno di 1,6 figli per donna nel 2024, secondo i nuovi dati federali pubblicati giovedì dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Le cifre incredibilmente basse stanno allarmando i sostenitori della vita, che indicano l'impatto dell'aborto diffuso come un fattore contribuente. La nazione, un tempo tra i pochi paesi sviluppati a mantenere un tasso di fertilità di sostituzione di circa 2,1 figli per donna, ha registrato un costante declino per quasi due decenni, una tendenza che i gruppi pro-vita sostengono sia esacerbata dalla perdita di milioni di vite a causa dell'aborto.
Dalla legalizzazione dell'aborto nel 1973, le organizzazioni pro-life stimano che negli Stati Uniti oltre 65 milioni di aborti abbiano ucciso bambini; negli ultimi anni se ne sono verificati circa 1 milione ogni anno.
Questa sconcertante perdita di potenziali vite umane ha aggravato i cambiamenti culturali ed economici che scoraggiano la formazione della famiglia, contribuendo al calo del tasso di fertilità da 1,621 nel 2023 a 1,599 nel 2024, come riportato dal CDC.
Secondo i dati della Banca Mondiale, questo calo accomuna gli Stati Uniti ai paesi dell'Europa occidentale, dove i tassi di fertilità sono altrettanto bassi e quelli di aborto altrettanto alti.
I sostenitori pro-life sostengono che la normalizzazione dell'aborto abbia svalutato la vita umana, scoraggiando la genitorialità e contribuendo a una cultura in cui nascono meno bambini. Sottolineano che il rapporto del CDC, che riporta un aumento dell'1% delle nascite – circa 33.000 bambini in più, per un totale di poco più di 3,6 milioni nel 2024 – non è sufficiente a compensare la tendenza al ribasso a lungo termine.
"Le persone si sposano più tardi e sono preoccupate di non riuscire ad avere i soldi, l'assicurazione sanitaria e le altre risorse necessarie per crescere i figli in un ambiente stabile", ha affermato Karen Guzzo, direttrice del Carolina Population Center presso l'Università della Carolina del Nord.
"La preoccupazione non è il momento giusto per avere figli", ha aggiunto, notando che i tassi di natalità non stanno migliorando nella maggior parte delle fasce d'età.
I gruppi pro-life sostengono che le pressioni economiche, seppur significative, sono aggravate dall'accettazione sociale dell'aborto come soluzione alle gravidanze indesiderate, riducendo il numero di bambini nati.
I dati del CDC mostrano che i tassi di natalità sono diminuiti per le donne tra i 20 e i 30 anni, mentre non si è registrato alcun cambiamento per quelle tra i 30 e i 40 anni, riflettendo una tendenza alla maternità posticipata o saltata.
Mentre gli Stati Uniti sono alle prese con questo tasso di fertilità ai minimi storici, i sostenitori della vita continuano a chiedere politiche che proteggano i bambini non ancora nati e sostengano le famiglie, sostenendo che affrontare l'impatto dell'aborto è fondamentale per ricostruire una popolazione prospera.
Fonte: https://www.lifenews.com